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31 dicembre 2009

2009... riflessioni su un anno di Consiglio

Con la fine del 2009 e l'inizio della discussione in aula del PGT giungo a metà del mio mandato mentre si avvia alla sua conclusione il quarto anno dell'attuale consiglio comunale: anno denso di spunti di riflessione.
Abbiamo avuto un rimpasto di giunta, la sostituzione di due assessori, cambi di deleghe. Abbiamo assistito per mesi alla falsa partenza della gestione dei lavori per l'Expò.
In più occasioni la maggioranza non ha supportato le decisioni del sindaco; anche se la guida della provincia è passata al Pdl in Milano città ha vinto Penati: segni di qualcosa che non va, segnali che denotano un malcontento diffuso per come questa amministrazione si sta muovendo.
Abbiamo e stiamo assistendo all’indebolimento di un Sindaco che si vantava di essere espressione di una famiglia della classe dirigente milanese e non espressione di un partito. Un Sindaco che ha perso l’assessore (Croci) sul lavoro del quale aveva puntato tutta la sua campagna elettorale. Ha dovuto immolarlo per ottenere qualche punto in più per la sua ricandidatura nel 2011. Ha candidato, per questo, la figlia del Capo all’Ambrogino. Si è voluta iscrivere tra i primi al Pdl.
Tra tanti avvenimenti mi soffermerò ad analizzare solo alcuni fatti che riguardano direttamente gli argomenti di cui mi occupo principalmente all’interno del gruppo consiliare: l'affossamento della commissione antimafia e la politica improvvisata e autoritaria dell'assessore all'educazione.

La commissione antimafia, la cui istituzione era stata votata in sede di consiglio comunale durante la discussione sul bilancio nel dicembre scorso, è stata di fatto affossata dalla maggioranza tre mesi più tardi e di fatto non si è mai insediata: si è quindi costituito il comitato antimafia, del quale fanno parte solo i consiglieri di opposizione che ne avevano fortemente voluto la sua istituzione. Comitato che ha lavorato parecchio, incontrando diversi esponenti dell’Amministrazione che a diverso titolo sono in prima linea nella lotta alle infiltrazioni di stampo mafioso. Abbiamo prodotto tre ordini del giorno, sensibilizzato il Consiglio comunale su diversi temi: l’importanza dei controlli in cantiere, dell’applicazione di severe convenzioni con i privati nell’adottare piani urbanistici, della difesa dell’assegnazione ad associazioni dei beni confiscati alla mafia, dell’intransigenza verso comportamenti di contiguità con ambienti mafiosi. Abbiamo organizzato un seminario e diversi eventi per ricordare, come i fatti degli ultimi giorni (gli arresti di Matranga e Fidanzati, i racconti e la storia di Spatuzza e dei Graviano) ci continuano a ripetere, che la mafia prospera anche a Milano, dove è ben radicata, anche nel mondo che conta, nell’imprenditoria e non solo nei quartieri periferici. Continueremo a lavorare, ripartendo da Ortomercato e vigilando sull’assegnazione degli appalti della Linea 4 della MM.

L'assessore all'educazione, con le sue scelte, ha fatto molto parlare di sé, seminando malcontento praticamente in tutti i settori da lei gestiti: col falso pretesto di migliorare i servizi all'infanzia ha di fatto peggiorato il servizio dei nidi e micronidi in appalto; col falso pretesto di aiutare le famiglie in difficoltà, ha aumentato le tariffe delle quote mensa senza di contro proporre alcun tipo di miglioramento nel servizio, ma procurando di fatto un incremento nelle casse del Comune di ben 800.000 euro; col falso pretesto di contenere le spese, ha chiuso le scuole civiche, procurando danni non solo agli studenti, ma anche alle casse del Comune giacché gli studenti delle civiche hanno vinto la causa davanti al TAR; ad un anno di distanza dalle elezioni dei consigli scuola ha riorganizzato i Poli Territoriali dei servizi, stravolgendo direzioni didattiche, modificando gli orari di funzionamento, sconvolgendo un servizio che era ammirato ed apprezzato non solo in Italia ma anche all'estero; mentre introduce progetti volti a favorire l'integrazione scolastica dei bambini stranieri, non impedisce lo sgombro dei Rom di via Rubattino, gruppo nel quale erano presenti 36 bambini che frequentavano regolarmente la scuola e che si erano perfettamente integrati nelle rispettive classi; per chiudere l'anno ha autorizzato la messa in vendita di due delle case vacanze del Comune, che venivano utilizzate per le settimane di scuola natura in corso d'anno scolastico e per le colonie estive: case entrambe oggetto di recenti e importanti lavori di ristrutturazione. Scelte arbitrarie, scelte operate senza che fossero condivise con il Consiglio comunale.

In questo momento il consiglio è chiamato ad approvare il PGT: il nuovo Piano del Governo del territorio, che andrà a sostituire il vecchio piano regolatore del 1980; è un piano che contiene in sé principi affascinanti e condivisibili, ma che pecca in quello che dovrebbe essere il suo fulcro: la concezione di una Milano cuore di un'area metropolitana ben più ampia di quello che sono i suoi confini burocratici. La partenza della sua discussione non è stata delle migliori: un terzo della maggioranza non si è presentato in aula.
Ora passiamo alla fase emendativa. Cercheremo di apportare quelle modifiche e correzioni indispensabili a fare del PGT lo strumento idoneo per la pianificazione di quella che è la capitale economica del Paese, ma che è parimenti città del design e della creatività, città con ben 8 sedi universitarie, con un livello di inquinamento allarmante, che manca di una seria politica dell’accoglienza abitativa, che possiede aree periferiche disagiate ed emarginanti, prive di luoghi di aggregazione, cultura, commerciali di vicinato.