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23 luglio 2012

Voto a favore del regolamento per il riconoscimento delle unioni civili. Voto a favore di una legge nazionale. Voto a favore per l'istituzione del matrimonio civile per le coppie gay.

Voterò convintamente questa delibera e ringrazio i colleghi che ci hanno creduto per lo sforzo che hanno fatto e che faranno in queste ore per migliorarla ulteriormente.
Voterò convintamente perché questa delibera appartiene ad un percorso che non termina qui, in questa aula. I Consigli Comunali che hanno redatto delibere per il riconoscimento delle unioni di fatto sanno bene che molto più di loro possono fare i parlamentari, e le iniziative politiche di questi mesi danno un forte mandato ad una gran parte di essi.
Non è un tema al primo posto dell'agenda del Governo, ma è un tema importante e non più trascurabile.
Nelle nuove e future alleanze elettorali si parlerà anche di questo. I risultati delle votazioni consegneranno ai nostri eletti un mandato, che riguarda diversi argomenti: la crisi, il lavoro, le nuove povertà, la lotta contro l'evasione e le mafie, ad anche i temi legati ai diritti di cui l'argomento oggi all'ordine del giorno di questo Consiglio Comunale, rappresenta una importante fetta.
Le alleanze di Governo che si stabiliranno produrranno sintesi e priorità. La politica è questo e ne siamo consapevoli.
Il percorso che qui prosegue è un percorso che ha quindi come prossima tappa, il riconoscimento di legge delle unioni di fatto.
Io, personalmente, arricchisco questo voto di ulteriori significati e di ulteriori tappe.
Secondo la Curia, potrebbero crearsi delle diseguaglianze: nel matrimonio i coniugi assumono dei precisi doveri che si protraggono oltre il matrimonio stesso mentre nell'unione civile è sufficiente abbandonare la coabitazione per vedersi liberati da qualsivoglia obbligo di assistenza verso il partner.
Il sostegno è da indirizzare a chi con il matrimonio si prende impegni pubblici e stabili verso la società diventandone una risorsa.
Io ne sono convinto e sono convinto che sia giusto approdare al riconoscimento del matrimonio anche per le coppie omosessuali.
Queste coppie sono e possono ulteriormente essere risorsa verso questa società.
Sappiamo bene che la famiglia è nucleo centrale della nostra società. Non l'unico, ma centrale. Lo diventa per l'affetto e l'impegno. Per i diritti e i doveri che ciascuno può sottoscrive anche davanti alla comunità.
La famiglia non è tale perché prevede o meno di avere dei figli. Non c'è assolutamente l'obbligo di procreare o adottare nell'atto del matrimonio civile.
Sappiamo invece che è causa di annullamento di fronte alla Sacra Rota per quello che riguarda i matrimoni Cattolici, laddove uno dei coniugi neghi la possibilità di procreare. Il matrimonio civile prevede l'obbligo di crescere i propri figli, rispettando le loro doti individuali. Il matrimonio impone, infatti, ad ambedue i coniugi l'obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell'inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli.
Il diritto ad avere figli è sicuramente di monor rilievo rispetto al diritto dei bambini ad avere una famiglia o meglio un futuro, un sostegno affettivo stabile, la possibilità di avere un luogo affettivo all'interno del quale poter essere felice, poter esprimere se stessi, individuando sogni e aspettative.
Un diritto che, di fatto, può soddisfare il primo. Non basta sostenere chi investe nel futuro programmando di avere uno, due o tre figli. Bisogna sostenere anche e decisamente, chi, e sono ancora pochi rispetto a tutti i bambini senza famiglia nel mondo, crede nel futuro dell'intera umanità, chiedendo di adottare, garantendo ai loro figli un futuro, la possibilità di vivere serenamente, valorizzando le proprie doti. 
Proprio partendo da questo diritto io aggiungo questo ulteriore elemento.  E, solamente alla constatazione che il numero di bambini adottabili, superi il numero di coppie eterosessuali, più complete ad assolvere questo fondamentale e complesso ruolo educativo nei confronti di un bambino che ha subito un abbandono, io concederei anche ai single e alle coppie omosessuali l'adozione. Non negandogliela nel principio generale, ma assicurandola come possibilità, garantendo, fino a quando ciò è possibile al bambino, di crescere all'interno di una famiglia tradizionale, con i due riferimenti, senza usarlo come strumento al fine di difendere o sostenere diritti che sono di fatto in subordine oppure inesistenti. 
La storia dell'uomo è la storia di un essere vivente che lentamente si emancipa dalla natura che lo ha creato. La natura ci ha detto che vince il più forte, l'uomo faticosamente sta cercando di sostenere che il singolo vince, solamente se vincono tutti.