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27 marzo 2015

Cadorago, il Codice etico dello sport, i cittadini.

La squadra di calcio di Cadorago, paese di 7 mila abitanti nelle colline comasche, porta il nome di un partigiano di 20 anni fucilato dai fascisti. Possiede un ricco patrimonio di giocatori di ogni età ospitati anche in oratorio e l'orgoglio della Prima categoria. Il suo Presidente si chiama Alessandro Tagliente. Recentemente Klaus Davi lo intervista, non per meriti sportivi, quanto perché, suo malgrado, Tagliente, dopo gli arresti dell’operazione Insubria, assurge agli onori della cronaca, non solo locale. 

Scrivono i carabinieri di Como: "Alessandro Tagliente (citato nell'informativa Arcobaleno), da sempre uomo di fiducia di Iaconis e suo socio in affari influiva sulle decisioni delle amministrazioni comunali (…) mettendo (…) a disposizione (…) il proprio tessuto relazionale costituito da uomini politici, pubblici ufficiali, imprenditori".
Bartolomeo Iaconis veniva arrestato nell'indagine I fiori della notte di San Vito della Procura della Repubblica di Milano, e condannato per l'art. 416 bis C.p. a 14 anni e 6 mesi in quanto ritenuto "capo società "della "locale" di Fino Mornasco".
L'intervista al minuto 15 è da ascoltare. "Forse si stava meglio quando la mafia" dice Tagliente "quella mafia che era veramente unita e giostrava un attimino tutto, adesso che sono tutti sciolti si fa più disastri. ... Quando c'era qualcuno... se c'è qualcuno che riesce a giostrare il tutto e dirige, il cane sciolto fa più paura. .. Quelli sono ingovernabili. ... magari con qualcuno dietro, magari i servizi segreti. Prima la mafia era.. che c'era dietro lo Stato per tenere a bada le cose.... Per me la mafia sono i palazzi.... L’associazione a delinquere è pericolosa,  non la mafia che magari vanno a mangiare un po’ di capra...».
Non importa che Tagliente abbia fatto 2 anni di carcere quando aveva 21 anni. Ma com'è possibile che sia una persona che fa queste dichiarazioni, che difende amici condannati per mafia ad essere presidente di una società sportiva?
Il Codice Etico dello Sport di Milano, redatto con Avviso Pubblico e Transparency International, che ho presentato a Bologna durante il seminario Sport e legalità, in occasione della giornata della Memoria e dell'Impegno, è stato pensato proprio per questo. Per poter offrire l'opportunità ai soci, agli atleti, alle famiglie, di preservare il mondo dello sport.
I punti qualificanti del codice sono 4: democrazia, interna, trasparenza nella rendicontazione e negli appalti, selezione degli allenatori e degli istruttori, selezione dei dirigenti. L'associazione/società sportiva, viene scritto, sottoscrivendo l'adesione al Codice, si impegna quindi a verificare che coloro che si candidano per posti direttivi o funzioni di controllo (sia retribuiti che non retribuiti) e, a maggior ragione, coloro che vengono eletti nei posti direttivi o a funzioni di controllo:
  • non abbiano subito condanna penale anche con sentenza non definitiva o con provvedimenti equiparabili a sentenza per fatti o comportamenti che si pongano in contrasto con i principi e le regole del Codice: con particolare riferimento alle problematiche relative ai reati di mafia e di criminalità organizzata, ai reati contro il patrimonio e contro lo Stato, e ai reati lesivi della dignità e dei diritti della persona;
  • non siano sottoposti a misure di prevenzione o di sicurezza o a misure cautelari o non siano stati interdetti dai pubblici uffici; 
  • non siano stati più volte protestati, o dichiarati insolventi, o sottoposti a procedure fallimentari con implicazioni penali.
Se la società comunque vuole avere come dirigente una persona che non abbia i requisiti di cui sopra, deve motivarlo e l'Amministrazione, può concedere deroga motivata, consapevole del valore rieducativo dello sport.
Non so se lo spazio sportivo di Cadorago sia dato in concessione alla Società Sportiva Zampiero Calcio. Se così fosse e se il campo fosse a Milano, farei di tutto perché Tagliente venga fatto dimettere da quel ruolo.