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25 aprile 2015

Audizione Servizio Informativo Operativo della Polizia Locale, risultati raggiunti (ottimi) e nuove prospettive

Ottomilanovecento (8900) veicoli controllati, più di 800 aziende, 4067 operai, 7 denunce all'autorità giudiziaria, più di 100 informative inviate alla Dia. Un lavoro immane quello svolto sul sito Expo dal Servizio Informativo Operativo della Polizia Locale (Nucleo Ambiente e Expo). Un lavoro che ha permesso alla Dia di occuparsi degli accessi, centododici (112) al 31 marzo, e del controllo dei dati caricati sulla piattaforma Sigexpo. Un lavoro essenziale, potenziato dal protocollo siglato dalla Polizia Locale di Milano, Pero, Rho e Baranzate. Durante la seduta di commissione antimafia di venerdì 17 aprile un primo elemento emerso ha riguardato proprio il rapporto con la DIA e la Prefettura. Manca però il riscontro alle informative inviate: il servizio non conosce le valutazioni fatte successivamente dagli organi preposti a bloccare i cantieri per infiltrazione mafiosa. Grande attenzione è stata posta sul formulario di identificazione del rifiuto (FIR), documento di accompagnamento redatto dal trasportatore autorizzato. Il FIR deve essere redatto in 4 copie, compilato, datato e firmato dal produttore o dal detentore dei rifiuti e controfirmato dal trasportatore. Le copie del formulario devono essere conservate per 5 anni e una copia deve tornare, con le firme di tutti soprattutto del destinatario del rifiuto, a chi ha dato in appalto lo smaltimento. Laddove la stazione appaltante è pubblica, risulta fondamentale che la quarta copia venga ritirata e successivamente si coinvolga l’Unità ambiente per valutare se emergono da questa quarta copia degli elementi di dubbio e di sospetto. Proprio la circolarità del formulario permette di verificare se ci sia stato un corretto smaltimento e dà la possibilità di verificare se le aziende che hanno operato sono state in precedenza autorizzate. 
Un’altra sollecitazione ha riguardato le opere a scomputo oneri d'urbanizzazione. Opere pubbliche costruite dal privato sottoscrittore di una convenzione urbanistica. Le opere sono a rischio soprattutto quando il rifiuto viene utilizzato come materiale per i riempimenti o per la creazione di aree verdi. Una corretta valutazione delle opere nel momento in cui queste vengono consegnate all’Amministrazione comunale è fondamentale. E' capitato che solo su segnalazione di cittadini e consiglieri ci si accorgesse di utilizzi di materie prime inadeguate, o addirittura dannose per la salute. Infine, un'ulteriore suggerimento emerso potrebbe essere quello di allargare all’area metropolitana quel protocollo che ha coinvolto Baranzate, Pero, Rho e Milano e che ha permesso alle Polizie locali di muoversi al di fuori degli stretti confini del comune di appartenenza, senza chiedere ogni volta il permesso al Sindaco e all’autorità del paese nel quale l’Unità si recava. Allargare i contenuti del Protocollo all'intera area metropolitana, coinvolgendo anche la polizia provinciale, semplificherebbe molto le operazioni di controllo effettuate su chi trasporta il rifiuto.
Ora al termine di Expo, da novembre, proseguirà con maggiore attenzione il lavoro delle unità. I padiglioni stranieri dovranno essere demoliti e il controllo sullo smaltimento dei rifiuti dovrà essere altissimo, soprattutto, per ciò che concerne gli affari delle aziende legate agli interessi mafiosi.
E poi bisognerà valorizzare questo enorme patrimonio di informazioni e competenza, implementando la collaborazione con chi si occupa di riciclaggio, Aumentando e mandando a regime il lavoro e il numero di segnalazioni che il Comune di Milano invia alla Unità di Informazione Finanziaria.