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28 settembre 2017

Seregno: la 'ndrangheta in scena

Quanto accaduto a Seregno rappresenta plasticamente cosa significa radicamento mafioso al nord. In particolare per la 'ndrangheta. Traffico di droga (in un mese riuscivano a piazzare sul mercato oltre 50 chili di cocaina e a inviare un milione di euro a San Luca) estorsioni, intimidazioni anche di dettaglio, a Cantù in particolare, per manifestare il controllo del territorio, gole profonde che aiutano i compaesani, in questo caso nel Tribunale di Monza, inquinamento del voto amministrativo, legami con personaggi di spicco della politica lombarda, un “imprenditore”, che secondo l’accusa avrebbe coltivato frequentazioni, rapporti e scambi reciproci di favori con la criminalità organizzata, tra cui con Carmelo Mallimaci e Giuseppe Morabito, capo della locale di Mariano Comense, con Mario Mantovani e avrebbe corrotto l’ex Sindaco.
C’è anche la foto di gruppo: l’Ex Sindaco Mazza, il consigliere comunale Stefano Gatti, Lugarà e Mario Mantovani, in campagna elettorale, nel bar della famiglia Tripodi, famiglia collegata alla ’ndrangheta, il cui titolare è stato condannato per porto abusivo d’armi. Bar chiuso con una misura di prevenzione proprio l’anno successivo.
E’ proprio l’ “imprenditore”, Antonio Lugarà, la figura cardine dell’inchiesta. Nel 1989 rimase addirittura vittima di un agguato mafioso insieme ai due fratelli Salvatore e Annunziato. I tre vennero solo sfiorati dai proiettili. Scesero dall’auto e risposero al fuoco con pistole regolarmente denunciate. La sparatoria era, secondo gli investigatori, da inserire in una guerra più ampia combattuta per aggiudicarsi appalti.
Non sembra la Brianza. E invece sì. E non è la prima volta.
E ora?
Dobbiamo chiedere conto. Per esempio Qualcuno in Forza Italia sta chiedendo conto a Mario Mantovani della sua vicinanza all"'imprenditore" Antonino Lugará?
È il primo giugno 2015. Pochi giorni dopo l’elezione di Mazza. La foto al bar Tripodi fa scalpore. Ad un giornalista de Il Fatto, l’ex Vice Presidente di Regione Lombardia dice: "Anche io conosco Lugarà, ma sono all’oscuro sul suo passato  Se l’avessi saputo non mi sarei seduto a quel tavolo. Non conosco invece Tripodi e non sapevo che il bar fosse di sua proprietà. Durante questi appuntamenti non sempre sappiamo chi ci siede a fianco... Ma vi ringrazio per la vostra segnalazione”. Proprio in quei giorni Mario Mantovani riceve dall"'imprenditore" un sms in cui viene ringraziato per l'elezione a Sindaco di Seregno di Edoardo Mazza. Chissà come ha risposto a quell'sms.... Chissà se lo ha incontrato. Pare però che ciò, al momento, non interessi a chi con lui condivide un incarico e un luogo politico.
E ora? Dobbiamo responsabilizzarci. E non a caso il 3 ottobre prossimo, il Sindaco Sala assieme ad Avviso Pubblico, ha convocato tutti i sindaci della Città Metropolitana per discutere del ruolo degli enti locali nel contrasto a corruzione e agli interessi mafiosi. Si parlerà di riciclaggio, strumenti di prevenzione alla corruzione, conflitto di interesse, tutela delle vittime di usura e estorsione. Non è un caso. E non è stato fatto in fretta e furia dopo Seregno. Sala ha già manifestato più volte la sua volontà nello stimolare i sindaci a reagire. A non delegare. A sentirsi responsabili e coscienti che la mafia c’è ed è ben radicata nei nostro territorio.