-->

10 giugno 2019

Sulla vendita dell'immobile di Cormano a Lombardia Film Commission (quarta puntata)

Il 31 maggio scorso si è svolta la seduta di commissione congiunta Aziende partecipate e Cultura dedicata all'acquisto del capannone di Cormano, nuovo cineporto  della Lombardia Film Commission. fondazione costituita da patrimonio pubblico di Regione Lombardia e Comune di Milano.
L'avevo richiesta a fine aprile non appena fu pubblicato l'articolo su l'Espresso.
Della vicenda mi sono occupato già in diverse occasioni con due diversi post uno del 1 maggio e l'altro del 13 maggio.
Durante la seduta è stato audito l'attuale presidente della Fondazione, il critico cinematografico, Pino Farinotti.
Due elementi sono emersi nitidamente:

  • non è stato avviata alcuna verifica di quali lavori siano stati effettuati prima della sottoscrizione del rogito;
  • dopo l'articolo de l'Espresso non è stato chiesto al commercialista Michele Scillieri alcunché in merito al possibile conflitto di interesse.

In riferimento al primo punto ricordo che i lavori da compiere erano stati inseriti in un capitolato allegato al compromesso che sottoscrisse Angelo Di Rubba presidente fino al luglio 2018. Lo stesso aveva deciso, a fronte dei lavori di ristrutturazione che dovevano essere compiuti prima dell'atto di vendita finale, di pagare l'intera cifra (800 mila euro) alla controparte Andromeda srl, nell'immediatezza della decisione presa dall'assemblea soci, a inizio dicembre 2017, direttamente alla firma del compromesso. Tenete sempre presente che Andromeda acquista lo stesso immobile a febbraio di quello stesso anno pagando la metà: 400 mila euro.
Il valore dell'immobile, nonostante la specifica richiesta dell'assessore alla cultura Del Corno, non venne mai certificato da ente terzo. Chi lo fece, lo scrisse per conto di Andromeda, è una persona che ha costituito una società la cui sede legale è guarda caso ubicata nella stessa via e civico dello studio Scillieri.
Scillieri, e qui si giunge al secondo punto, commercialista presso il cui studio è domiciliata la Lega per Salvini Premier, secondo l'Espresso è il liquidatore di Andromeda, che dopo l'affare viene fatta sparire ed è anche consulente per Lombardia Film Commission dal gennaio 2018.
Ora è bene che si approfondiscano questi elementi.
Sarebbe bene e lo proporrò in aula che si faccia una perizia (ex post) sul valore dei lavori, confrontandoli con quelli indicati nel capitolato e si chieda a Scillieri sul conflitto di interesse, se conosce Arnaboldi che esegue la perizia per conto della venditrice e se risponda al vero che è lui che è il curatore fallimentare della Andromeda una volta chiuso l'affare.
Non ho mancato al termine della commissione di stigmatizzare il modo con cui sono stati gestite risorse pubbliche ingenti. Però non è finita qui!

Ps: scritto dopo la trasmissione di Report del 10 giugno 2019
Il servizio di Report andato in onda mette in relazione:

  • la perquisizione avvenuta a dicembre scorso negli uffici di Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba (rispettivamente i revisori contabili della Lega alla Camera e al Senato), 
  • l'ipotesi che parte dei 49 milioni di rimborsi elettorali frutto di falsi in bilancio della gestione Belsito dei conti della Lega, siano stati portati all'estero 
  • l'acquisto da parte di Lombardia Film Commission di un immobile a Cormano. 
Dal servizio emerge un elemento estremamente grave: Michele Scillieri, commercialista, presso il cui studio ha preso sede la Lega per Salvini Premier, ha dichiarato di essere stato consulente della Lombardia Film Commission, fondazione di Regione Lombardia e del Comune di Milano, e consulente di Andromeda.
Quindi consulente di chi ha acquistato un immobile a 800 mila euro, con risorse pubbliche della Regione, e contemporaneamente consulente di chi alla fondazione lo ha venduto, dopo averlo acquistato a metà prezzo 10 mesi prima. Un conflitto di interesse palese. Una situazione che secondo me smentisce la dichiarazione fatta da Scillieri in accettazione della nomina ai sensi della 445/2000.
Oltre a questa contestazione è bene che venga fatta una valutazione ex post dei lavori di ristrutturazione compiuti nell'immobile di via Bergamo. Di Rubba ex presidente decise di pagare tutto e subito. Si decise poi di firmare il rogito senza verificare i lavori svolti e la loro coerenza con il capitolato depositato al compromesso. Una storia che non può assolutamente terminare qui.