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26 novembre 2025

Rozzano, i beni sequestrati, la mafia e la criminalità: lo sforzo di guardare qui e ora

“In via Molise 5 a Rozzano è nato lo Spazio Vis a Vis. Un passo concreto per un territorio più inclusivo e attento ai bisogni delle persone. Un intervento dal forte valore simbolico e civico, con cui il Comune restituisce alla città un luogo rigenerato. Un’area dove un tempo si trovava un bene confiscato alla mafia”. 
Un tempo… Fa bene l’addetto stampa a scrivere così nel Comunicato del Comune di Rozzano. 
Il bene sequestrato non c’è più, è stato demolito. Completamente. 
Sappiamo quanto contano le mura di un immobile. I pavimenti. I soffitti e le decorazioni. I bagni e i marmi. Il Camino e la veranda. Il bene confiscato diventa come la scena di una battaglia. Quella vinta dallo Stato sulla mafia. Sulla corruzione, sull’usura, sullo spaccio e sulle estorsioni. Diventa un cimelio. Quando si visita un bene confiscato la prima cosa che (ci) si chiede a chi è stato confiscato e perché. E poi si entra. E si gusta il fascino di qualcosa di distante e sinistro, che si trasforma in qualcosa di familiare e utile. 
In Via Molise sarà oramai impossibile. Come è impossibile leggere che in realtà il bene non è stato sequestrato alla mafia, ma a un trafficante di droga di Rozzano! Così scriveva il Corriere della sera il 6 giugno 2003: “Due ville, un appartamento a Ravenna, 1 gioielleria, un bar tabacchi più i soliti titoli e il denaro in conto corrente del valore complessivo di altri 2 milioni e mezzo di euro sequestrati al napoletano Mario Adduci, 37 anni, trafficante di droga condannato a 6 anni e 6 mesi”. 
Il bene di Via Molise era l’unico bene sequestrato a Rozzano visitabile, visto che Gianni Ferretti aveva deciso di non acquisire la villa in via Ugo la Malfa 2 che, il 4 novembre 2017 fu sequestrata a Ciro Spavone, pregiudicato allora di 41 anni, radicato con la sua famiglia proprio a Rozzano. Oltre alla villa di via La Malfa, a due conti correnti, a Ciro Spavone viene sequestrato un appartamento con box sempre a Rozzano e un locale con tre vetrine nel cuore del Naviglio Pavese, a pochi passi dalla Darsena. 
Oggi Ciro Spavone è uno dei 121 rinviati a giudizio per l’inchiesta sul narcotraffico conclusa a fine aprile 2023. L’udienza preliminare si terrà il 22 gennaio 2026. In quella inchiesta c’è il gruppo di Quarto Oggiaro, il gruppo di Comasina-Bruzzano, il gruppo della Barona, il gruppo di Gratosoglio e quello di Rozzano a cui erano dedicate più di 250 pagine delle 1170 totali dell'ordinanza firmata dal GIP Livio Cristofano. Nel gruppo dei Rozzanesi il nome più noto oltre a quelli di Emanuele e Ciro Spavone è sicuramente quello di Gennaro Speria. Il fondatore di Area 51, lo spazio che distribuisce cibo ai più bisognosi, quello che Mattia Ferretti, l’attuale sindaco, va a trovare dopo la vittoria alle ultime elezioni, per una piccola festicciola a base di petardi. Quello che portò la croce sulle spalle fino al Vaticano per espiare i peccati e gli errori di una vita, assolto a settembre per ricettazione. 
Bisogna essere contenti che il murale dedicato a Falcone e Borsellino, voluto dal Comitato di Via Molise 5, sia stato salvato dalla demolizione. Attenzione però che può aiutare chi vuol guardare altrove. Chi vuole che si pensi a una criminalità lontana negli anni e nello spazio senza porre attenzione a quel che accade a Rozzano. 
Così come quando in Cascina Grande un'associazione invita a parlare Salvatore Borsellino, ed è bene, il Comune patrocina, ma si guarda bene da invitare anche chi ci può dire quanto è stata forte (il tempo al passato è un auspicio) la famiglia criminale della mafia Cerignolana dei Piarulli che proprio a Rozzano ha fatto la sua base al nord.

Rozzano: i conflitti di interesse e la nomina del comandante della Polizia Locale

A fine dicembre l'attuale sindaco di Rozzano, Mattia Ferretti, dovrà decidere. 
Proroghe non potrebbero più esserci. Bisognerà fare un concorso per nominare il comandante della Polizia Locale. 
L'attuale, Alessandro Bottari, risulta, di fatto, ad interim. Lo nominò a gennaio 2025, Maria Laura Guido, che da Vice, dopo la scomparsa di Gianni Ferretti, padre di Mattia, aveva assunto le funzioni di sindaco. 
Il comandante da sempre è ruolo chiave nei piccoli e grandi comuni e la scelta, pare, essere piuttosto complicata. A dire il vero tutto appare complicato a Rozzano. Qui c'è da capire se un conflitto di interesse esista oppure no. Un conflitto di interesse che potrebbe addirittura rendere impossibile la permanenza a Rozzano di Bottari. 
Alessandro Bottari è docente presso l'AFCPL, Accademia Formazione Concorsi Polizia Locale con sede in Via papa Giovanni XXIII, 11 a Busnago. Fin qui nessun problema. Ci mancherebbe. Moltissimi graduati anche della Polizia di Stato integrano lo stipendio insegnando in corsi che aiutano le persone ad affrontare gli esami per entrare nel corpo. 
Una fonte confidenziale mi ha però detto che l'AFCPL è una società della madre dell'attuale Comandante e nella stessa scuola ci insegnano anche altri appartenenti alla Polizia Locale di Rozzano, come, per esempio, Marco Tanzillo, responsabile didattico dell'Accademia. Ecco il possibile corto circuito. Considerato che il Comandante ha un grosso peso per riconoscere gli avanzamenti di carriera agli  agenti, anche conferendo loro incarichi e ruoli di coordinamento, come può essere imparziale avendo proprio alcuni dei suoi agenti agli ordini della madre nella scuola di formazione per i concorsi di Polizia Locale? Tra l'altro, nel regolamento per le progressioni verticali ordinarie per il personale del corpo, ben 25 punti vengono assegnati per aver conseguito nell’ ultimo quinquennio brevetti e/o corsi di formazione specifici per il ruolo rivestito (5 per ogni brevetto o corso). Immaginiamo non sia possibile conseguire punti dopo aver frequentato l'AFCPL, però, è bene verificare. 
Ci auguriamo di sbagliarci. Ci appelliamo anche all'assessore Domenico Anselmo del quale abbiamo parlato anche in diversi altri post.  Non vorremmo che, come spesso accade, un silenzio assordante si stendesse anche su questo argomento e venga ulteriormente danneggiata l'immagine della città. Più se ne parla, meno c'è il rischio che questi segreti o queste voci siano usati/e per rendere più deboli e malleabili persone chiave dell'amministrazione.