-->

18 febbraio 2010

Per l'area di Porta Genova la proposta del Pgt non è accettabile.


La stazione ferroviaria e il sedime ferroviario di Porta Genova, secondo l'Assessore Masseroli e la Giunta Moratti potranno ospitare 1200 persone. Non sono i 16.000 che dovrebbero andare a vivere in Forze Armate, nella Piazza d'Armi, ma graviteranno su un quartiere che ha una densità abitativa doppia rispetto alla media cittadina e che sopporta quotidianamente un afflusso indiscriminato di persone, avendo in questi anni visto valorizzare unicamente l'aspetto aggregativo-commerciale.
Un quartiere che, per come viene descritto dal Pgt, presenta problemi relativi alla sicurezza legati alla microcriminalità (!) e problemi di sanità per il degrado della Darsena.
Tra le sue potenzialità si cita unicamente il Naba, università privata, neanche localizzata nel quartiere.
Non si fa cenno alla difficilissima convivenza tra residenti ed esercizi pubblici, non si accenna minimamente al costo delle case, né alla quantità scarsissima di servizi per abitante: 14 mq/ab.
L'importante è assecondare Ferrovie dello Stato e la loro esigenza di far cassa. Su un'area estremamente appetitosa di 102.000 mq. che, secondo il piano, genererà 65.000 mq di appartamenti e terziario e il 30% della sua superficie a verde.
Da sempre sosteniamo che l'area di Porta Genova, una volta dismesse le ferrovie, assumerà un valore eccezionale per un intero quartiere.
Un'area estremamente importante, per l'interà città, per il valore storico, artistico, culturale.
Abbiamo sempre interpretato la dismissione dell’area e del sedime ferroviario in una logica di risarcimento.
Risarcimento ad una città governata da un’Amministrazione che ha preferito alla pianificazione, la frammentazione degli interventi, mercanteggiando con il privato di turno aree, destinazioni, indici, garantendo spesso profitti alti e scarsi ritorni ai residenti in termini di verde, spazi sociali, servizi pubblici, scuole, asili.
Risarcimento ad un quartiere che è stato trasformato negli ultimi anni, creando forti squilibri tra le sue radici, la sua storia, e la modernità, tra le funzioni dell’abitare, del lavorare, della socialità, dell’intrattenimento e del divertimento. Creando un mostro dove si vive e lavora male e il caos regna per molte ore al giorno e per molti mesi all’anno rendendone difficile l’accesso e il soggiorno.
Porta Genova è uno dei cardini della nostra dura contrapposizione che stiamo portando in sede di approvazione del Pgt. Contrapposizione costituita da centinaia di emendamenti come unico strumento per mitigare l'impatto di un progetto di città, estremamente pericoloso: 500.000 abitanti in più, 20 milioni di metri quadrati di edifici in più, nessun serio intervento per mitigare il consumo di energia e inquinamento. nessun serio vincolo per i privati per costruire case in affitto sovvenzionate (Erp) o a canone moderato o convenzionate in vendita.
Per Porta Genova abbiamo chiesto di aumentare la dotazione di aree verdi, di diminuire l'slp non garantendo nessuna possibilità di perequare volumetrie da altre aree, abbiamo chiesto che i nuovi edifici vengano cotruiti rispettando le caratteristiche morfologiche ed architettoniche di quelli già esistenti. Abbiamo chiesto di costruire case in affitto a canone moderato. Abbiamo chiesto di non costruire un nuovo ponte sul Naviglio che colleghi il quartere Solari al Ticinese.
L'approvazione del Pgt l'avevano prevista per fine febbraio. Se gli va bene si andrà a maggio. Successivamente ci sarà la possibilità di esprimere osservazioni da parte della cittadinanza prima che venga definitivamente approvato. Speravano entro fine mandato, nel 2011...
Sarà molto difficile.