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28 novembre 2010

La scelta scellerata di aprire una scuola egiziana nei locali dell'elementare di via Paravia

Una delibera di Giunta sibillina del 30 luglio... Il Consiglio Comunale fermo per la pausa estiva e... oplà, il gioco è fatto!
Con questa abile manovra l'accoppiata Moratti Moioli, è riuscita con una semplice firma, senza sottoporre la questione al vaglio del Consiglio Comunale, a trasformare un quartiere in un ghetto.
Da anni ormai la scuola di via Paravia, è la scuola "multietnica" per eccellenza: con un'utenza quasi esclusivamente di origine non italiana, viene evitata dall'utenza italiana della zona. Le sezioni diminuiscono, si creano spazi liberi, ed ecco la trovata: viene emanata una delibera per " l'assegnazione di immobili di proprietà comunale ad organismi senza fini di lucro". E' agosto, chi è al corrente della cosa? guarda caso l'immobile viene richiesto proprio dalla scuola araba sotto sfratto! Il risultato: la scuola egiziana verrà trasferita nell’edificio della scuola primaria di via Paravia. Un errore gravissimo compiuto senza dialogare con il quartiere, con il Laboratorio di quartiere, con il Consiglio comunale. Una scelta scellerata della Giunta Moratti. Non solamente perché rischia di segnare il futuro di un quartiere, ipotecando e scommettendo nella costruzione di un quartiere nordafricano. Un quartiere monoetnico. Un ghetto. Espellente verso altre nazionalità, compresa l'italiana. Le parole dell'assessore Moioli che sottolinea la giustezza della scelta proprio perché il quartiere è particolarmente denso di cittadini arabi, dicono parecchio dell'oculatezza, della lungimiranza politica di questa donna. Un quartiere in cui la comunità italiana si sente ai margini.
Una scelta scellerata soprattutto perché si offrono spazi liberi di una scuola pubblica in grande difficoltà. Una scuola che dovrebbe essere sostenuta, valorizzata, accorpata con la scuola Cadorna di via Dolci. Una scuola su cui investire molte risorse per capire se si riesce a riequilibrare la presenza di italiani e stranieri per offrire a tutti i bambini uno spaccato reale della città, senza creare, di fatto, scuole ponte che non aiutano le famiglie e i loro figli ad integrarsi nel tessuto sociale estremamente eterogeneo della nostra città.
Alla scuola egiziana si diano altri spazi, anche in centro, ma non in una scuola pubblica di periferia. Che, tra l'altro, in attesa di aumentare le iscrizioni avrebbe potuto effettivamente offrire spazi e opportunità al quartiere, sempre, però, avendo sotto il proprio controllo e la propria regia la gestione di essi. Spazi aperti alle famiglie. Ai loro figli. Alle tante associazioni del quartiere.
Ora staremo a vedere. La dirigente dott.ssa Madaffari, dovrebbe firmare la determina di assegnazione degli spazi nei prossimi giorni. Cercheremo di fermare questa scelta senza privare al scuola del diritto, acquisito, di avere uno spazio in affitto dal Comune.
Staremo anche a vedere cosa dirà ora la Lega...