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30 luglio 2011

Bilancio di previsione 2011: intransigenza e unità la mia ricetta per una città migliore.

Sono convinto che non ci fossero alternative serie e concrete a questa manovra: 35 milioni di entrate con l'addizionale irpef, 51 milioni circa di maggiori entrate per le variazioni sui titoli di viaggio Atm, 50 milioni di tagli. Il 31 di agosto era l'ultimo termine per approvazione del bilancio di previsione a fronte dei decreti ministeriali del 21 giugno 2011, che hanno reso definitivi i tagli ai trasferimenti agli enti locali. Solamente il 6 di settembre si concluderà il bando per la vendita della Serravalle e probabilmente andrà deserto. Lo stesso ragioniere capo, in sede di commissione bilancio, ha dichiarato che alla fine del mandato Moratti l'effettivo fabbisogno per le casse del Comune di Milano era di 60 milioni di euro, immaginando che si vendessero le quote di Serravalle e quindi, prevedendo da esse, entrate per 171 milioni di euro. Nessuno del Pdl o della Lega, in aula, ha avuto il coraggio di ripetere che esisteva in realtà un saldo attivo di 48 milioni di euro come dichiarato dalla Moratti recentemente.
Penso che in questa fase storica, di crisi economica, produttiva e finanziaria grave, con il Centrosinistra al governo della città di Milano e il berlusconismo al tramonto, si debba essere, mai come prima, intransigenti, con se stessi e con la propria coalizione, consapevoli che l'unità del Centrosinistra è fondamentale per la tenuta e la trasformazione della nostra comunità nazionale in una prospettiva di benessere diffuso, di tutela dei diritti di cittadinanza, di uguaglianza e di pari opportunità (non inteso nell'accezione di genere).
Il limite tra intransigenza ed esigenze unitarie è insito in ciascuno di noi. Rimane il dovere per ciascuno di pensare che il proprio pensiero, la propria azione, il proprio voto sia estendibile a tutti e che ciò produca, nel momento in cui tutti la pensassero e agissero come noi, un miglioramento oggettivo per l'intera comunità.