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20 novembre 2013

Rimando al mittente la lettera di Maria Barbaro

Maria Barbaro è figlia di Domenico Barbaro, presunto affiliato alla cosca della ‘Ndrangheta di Platì, recentemente uscito dal carcere dopo l’annullamento di una sentenza a suo carico da parte della Corte di Cassazione. Ieri, nelle pagine milanesi de "Il Giorno", è stata pubblicata una sua lettera. Ricorda i quattro anni di carcerazione preventiva sofferti dal padre. Protesta contro chi "ha dato informazioni imprecise, dettate da una foga di giustizialismo, a volte poco informato". Difende l'onorabilità delle persone coinvolte, anche se non si capisce chi nel dettaglio, ma si coglie che il padre sia uno di essi.
Sono convinto che proprio su questo tema, centrale, dovrebbe invece chiedere con forza al padre, una presa di posizione chiara.
L'onorabilità di Domenico Barbaro, non è in discussione oggi. Bisogna ricordarsi la condanna a 18 anni di carcere comminati all'australiano per il sequestro Bolis. Pierangelo Bolis ora 56enne, rapito il 17 gennaio del 1974, a 16 anni, a Ponte San Pietro mentre andava a prendere il treno per andare a scuola.
Il calabrese fu arrestato al rientro dall’Australia, dove portò parte del riscatto ottenuto in pochi giorni. Cosa disse o scrisse dopo che Domenico Papalia si complimentò con lui per il fiore che gli avevano dato: " ... vedi che ci sono pochi ad averlo a Platì" gli scrisse. Il fiore di cui narra Domenico Papalia, cugino del Barbaro, è un simbolo, come scrissero gli investigatori, un riconoscimento dato a chi comandava nell'associazione mafiosa.
Cosa ha mai detto Domenico Barbaro per dissociarsi stabilmente e indiscutibilmente da quel mondo? Cosa ha mai fatto per restituire a sé stesso onorabilità, così come le persone oneste interpretano questo termine? Nulla. Per quanto io ne sappia.
Rimando al mittente la lettera di Maria Barbaro condivido pienamente le parole usate dall'Amministrazione di Buccinasco nel comunicato stampa del 24 ottobre, rimango al fianco con determinazione a quei cittadini di Buccinasco, lombardi, italiani che combattono apertamente e con coraggio la mafia.