Il Dipartimento Dipendenze dell'ASL di Milano ha organizzato
per martedì 25 febbraio 2014 un convegno sul tema della diffusione del consumo
di sostanze psicoattive, lecite e illecite, nella popolazione generale della
ASL di Milano. Il convegno è il risultato conclusivo di un lavoro di ricerca,
effettuato nel mese di ottobre 2013, mediante la raccolta di oltre 3000
questionari autosomministrati ai cittadini residenti nei Comuni di competenza
della ASL di Milano.
Riccardo Gatti Direttore del Dipartimento Dipendenze dell'ASL di Milano durante la seduta congiunta Antimafia e Servizi Sociali, Politiche della Salute di venerdì 28 febbraio ha riportato i dati raccolti e le sue personali considerazioni
Gli aspetti emersi si possono così riassumere:
- La diffusione di
droghe non appare più in calo, così come appariva nella rilevazione precedente.
- Si può notare una tendenza all’aumento delle quantità usate,
con il relativo aumento del rischio potenziale di sviluppare danni per la
salute acuti e cronici.
.
Un mercato, quello della cocaina che potrebbe fruttare 11 milioni e mezzo di euro al mese, considerando le 6,5 dosi/giorno/1.000 abitanti nel
L’uso della Cannabis
appare in crescita ma, attenzione, il dato è meno marcato in relazione alla fascia di
età dei giovanissimi (14-25 anni), mentre più sostenuto nella fascia di età
successiva (24-35 anni). Questo ci suggerisce una sorta di “normalizzazione”
dell’uso di Cannabis, ovvero, chi ha iniziato l’uso da giovane continua l’uso
anche con l’aumentare dell’età (fenomeno della “legalizzazione sociale”).
Per il Mario Negri i consumi di cannabis, nella città di Milano sono diminuiti nel 2012 rispetto al 2011, (31,0 dosi/die/1.000 abitanti nel 2011 contro 26,6 dosi/giorno/1.000 abitanti nel 2012). Un giro d’affari, per la sola città di Milano che si aggira intorno ai 10 milioni di euro al mese.
Per il Mario Negri i consumi di cannabis, nella città di Milano sono diminuiti nel 2012 rispetto al 2011, (31,0 dosi/die/1.000 abitanti nel 2011 contro 26,6 dosi/giorno/1.000 abitanti nel 2012). Un giro d’affari, per la sola città di Milano che si aggira intorno ai 10 milioni di euro al mese.
Lieve crescita delle
smart drugs (stimolanti e allucinogeni con diversi principi attivi anche
naturali), e della metanfetamina, anche se il trend andrà confermato negli anni
a venire. Sostanze poco conosciute nei loro effetti, destinate ai giovanissimi. I numeri legati alla loro diffusione sono ancora piccoli, rispetto ad altre sostanze.
Confermato il dato sostenuto dal Mario Negri: Milano e la Lombardia sperimentano
per prime le sostanze nuove che poi raggiungono il resto del Paese ed è alto il
numero di chi dichiara di conoscere persone che acquistano sostanze d’abuso via
internet e relativamente presente chi dichiara di avere effettuato acquisti tramite internet.
Altro dato coerente nelle due ricerche riguarda il numero, consistente, di persone che fanno
un uso improprio (senza prescrizione o per periodi più lunghi di quanto
prescritto) di farmaci oppiacei per la terapia del dolore forse ignorando
la pericolosità di questo comportamento. In Usa un ritorno dell’eroina è
proprio legato alla dipendenza da questi tipi di farmaci. A Milano l'uso di tranquillanti senza prescrizione medica è molto maggiore che nel resto di Italia il 28% in più.
Per i consumi di eroina, nella città di Milano il Mario Negri
evidenzia una stabilità dei consumi rispetto al 2011: 0,6 dosi/giorno/1.000 abitanti anche per il 2012. Il pericolo di un
aumento dello spaccio, denunciato anni fa non si è verificato, Riccardo Gatti
comunque ci tiene a sottolineare che il suo lavoro è legato fortemente a
prevenire fenomeni ed evitare che si verificano senza aver preso precauzioni. Il pericolo di una maggior diffusione dell'eroina, per Gatti, permane ed è legata all'uso improprio dei medicinali, come in Usa.
Dodicimila persone, invece, hanno fatto uso di cocaina nel
corso dell’ultimo anno, di cui solo il 9%, di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Cinquemila invece le
persone di età compresa tra i 24 e i 35 anni, uno su 20 per la loro fascia di età, valore cinque
volte superiore alla percentuale di uso a livello nazionale.
Altri esempi di confronto tra Milano e l’Italia vengono da Giovanni Serpelloni, capo Dipartimento per le politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il 2,5% dei lombardi ha consumato Lsd «almeno una volta nella vita» contro l’1,3% degli italiani: il 92% in più.
L’ecstasy liquida ha un consumo dello 0,5% in Lombardia contro lo 0,3% nazionale: il 66% in più.