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19 febbraio 2017

Cocco, Microsoft, l'associazione Valeria e i conflitti di interesse

Tutti noi siamo in potenziale conflitto di interesse. Gli assessori tutti. I consiglieri comunali. Non solamente Roberta Cocco.
E' fondamentale che lo si dichiari. Prima. Il Pd su proposta del Dipartimento Legalità aveva chiesto a ciascun candidato in Consiglio Comunale di farlo. Io lo feci. Scrissi un'ipotesi in relazione all'associazione Valeria, con cui ho lavorato e spero ancora di collaborare. Essendo associazione che come tante altre partecipa a bandi pubblici redatti dall'Amministrazione Comunale lo indicai. Non ho invece mai comprato azioni. La pubblicazione dei cv e delle dichiarazioni dei redditi e dei patrimoni servono proprio a questo: evidenziare potenziali conflitti, dichiararli, dare la possibilità ad altri di verificarli, suggerirteli o sottolinearli. Il conflitto di interesse potenziale di Roberta Cocco era già presente ancor prima della pubblicazione (maldestra) del valore percentuale delle azioni di Microsoft possedute.
Sono situazioni di conflitto di interesse la presenza di interessi personali dell’amministratore che interferiscono con l’oggetto di decisioni cui egli partecipa e dalle quali potrebbe ricavare uno specifico vantaggio diretto o indiretto.
Così recita la Carta di Avviso Pubblico, che Sala sottoscrisse in piena campagna elettorale.
In un secondo punto si specifica meglio: la sussistenza di preesistenti rapporti di affari o di lavoro con persone od organizzazioni specificamente interessate all'oggetto delle decisioni cui l’amministratore partecipa. Potrebbe essere questo il caso, esplicitato nella Carta che fa riferimento all'assessore Cocco.
I rapporti con Microsoft sono preesistenti e seguiranno l'esperienza amministrativa.
Cosa fare? Nel momento in cui il conflitto si manifesta l’amministratore deve rendere pubblica tale condizione e astenersi da qualsiasi deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione (riunioni, mail, telefonate, ecc).
Per ciò che concerne la posizione dell'assessora bisogna sottolineare che nessun politico può interferire negli atti relativi alla pubblicazione dei bandi e, ancora di più, la legge di stabilità del 2016 richiama al ruolo di Consip nel contenimento delle spese per l'acquisto di beni e servizi in materia informatica. non devono vedere la presenza degli assessori.
Un auspicio. Forse è bene che da questo dibattito si prenda spunto per rinfrescare la sottoscrizione alla carta e per far sì che tutti gli assessori dichiarino i loro potenziali conflitti di interesse per l'incarico che ricoprono e per il ruolo collegiale in Giunta.