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24 novembre 2017

Stati Generali Lotta alle Mafie a Milano. Il mio intervento

Il mio intervento agli Stati Generali Lotta alle Mafie
L’Amministrazione Comunale di Milano applica la 231 del 2007. Norma antiriciclaggio. Prima Pubblica Amministrazione in Italia e, purtroppo, unica grande città. Agli Stati Generali della Lotta alle Mafie ho rappresentato l'orgoglio di Milano per quanto fatto in questi anni contro gli interessi criminali mafiosi. Quindici segnalazioni di situazioni sospette fatte tra 2014 e 2017, 186 le operazioni sospette a rischio riciclaggio nel nostro territorio, derivate dalla analisi di 2.714 operazioni economiche riconducibili a 572 società e a 1.270 persone. Il volume d'affari delle 186 operazioni segnalate sono pari a circa 55 milioni di euro. Volume d'affari delle 2.714 operazioni economiche riconducibili alle prime, per oltre 222 milioni di euro. Tutto questo per sostenere la concorrenza leale tra imprese a Milano. Tutto questo grazie a dirigenti, funzionari, dell’Amministrazione, commissari e agenti della Polizia Locale, che ci hanno creduto e ci credono ancor oggi.
Tutto questo depotenziato dalla nuova 231, recentemente approvata dal Consiglio dei Ministri, che limita fortemente lo spettro di azione delle pubbliche amministrazioni, agli appalti, alle concessioni, ai finanziamenti, alle autorizzazioni. Pare veramente paradossale: dal 1991 le PA erano obbligate ad applicare la norma, nel 2014 Milano comincia a farlo, nel 2017 si decide di inserire la marcia indietro. In questo momento, nella ristorazione, per esempio, attività non soggetta ad autorizzazione, ma a controllo, le segnalazioni non si potrebbero più fare, perché escluse dal limitato campo d’azione. Questo ho fatto presente nel mio intervento, richiamando la necessità di cambiare rotta.
Sedici tavoli tematici, un documento conclusivo. Gli Stati Generali mettono al centro del dibattito politico nazionale che si appresta ad entrare nella fase delicata elettorale, un tema fondamentale per il benessere delle nostre comunità locali. Lo rilancia dopo l’importante modifica del Codice antimafia in particolare nella gestione dei Beni confiscati e nell’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali e personali, dando concretamente l’immagine di un modo che contrasta le mafie che non si ferma, non si accontenta e fa dell’innovazione e dell’aggiornamento degli strumenti di cui dispone, una bandiera.