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8 gennaio 2020

La nuova AFOL si presenta in Commissione Lavoro

Ho ringraziato Maurizio Del Conte, Valeria Sborlino e Pietro Ichino e Marco Leonardi per aver messo a disposizione il loro tempo la loro esperienza e la loro passione per investire sulla formazione, sull'orientamento e sull'occupabilità, di moltissimi giovani e adulti che vengono accolti, formati, riorientati inseriti e reinseriti nel mondo del lavoro, da AFOL Metropolitana in questa fase delicatissima della propria vita.
Mi ha fatto molto piacere sentire dalle loro parole che si ha intenzione di investire sulla formazione professionale, operazione che ritengo strategica per la crescita di questa città e di questa regione motore di sviluppo per il paese.
Ho posto all'attenzione del Cda la delicatezza del loro incarico e l'importanza di andare a verificare il grado di clientele presenti nell'azienda considerato quanto accaduto e l'assetto organizzativo che l'Agenzia aveva.
Ho chiesto anche di valutare con attenzione le professionalità presenti nelle persone che hanno fatto causa di lavoro all'azienda perché hanno rifiutato il contratto in somministrazione. Investire sulla formazione vuol dire soprattutto investire su quelle risorse che la formazione hanno sostenuto con professionalità in questi anni e che sono state maltrattate da un punto di vista salariale e di stabilità contrattuale.

Del Conte ha detto che è aperta la partita giudiziaria e ci sono possibilità transattive. "Stiamo valutando quelle posizioni che per la loro strategicità e per il numero di ore che dedicano alla formazione non possono essere in somministrazione."
Raccolgo alcune frasi emblematiche dell'audizione:
"Un modello unico che parta da Milano e che si un modello che integri i servizi e offra una risposta a tutti i problemi della persona in tutte le fasi della sua vita. Da quando è ragazzo e si forma a quando perde il lavoro a quando di riqualifica per reinserirsi nel mondo del lavoro".
"Non tanto del bilancio di previsione, quanto nel Piano della Performance che stiamo redigendo, verranno declinate nel tempo queste strategie".
"Lavoreremo sugli indicatori che misurino i risultati non solamente delle sue attività che noi facciamo ma dell'impatto sul contesto sociale. Del valore aggiunto che produrremo nel nostro territorio".
"Noi vediamo quanto di buono è stato fatto sin qui. Ma sul piano organizzativo 500 persone dipendenti) Non c'era un management adeguato. Un unico dirigente.
"Lavoreremo sulla riorganizzazione di AFOL che finora aveva un unico centro di riferimento nel Direttore Generale. Non funzionava perché troppo piramidale che non garantiva che al di sotto del "capo" tutti agissero senza rispondere direttamente delle proprie attività".
"Formazione, fasce deboli, servizi al lavoro. Queste sono le linee di sviluppo. Non più 24 autarchie".
"C'è un problema sul modello lombardo della dote lavoro. Attenzione al suo uso opportunistico!