Passato attraverso un bando per due spazi in galleria per i quali quel principio è stato adottato pienamente, escludendo chi non avesse dichiarato il beneficiario ultimo di quell'attività. Per un parere di ANAC del marzo 2019 che ha affossato ogni velleità.
Ma di nuovo attraverso l'introduzione dell'articolo 14 nel Piano anticorruzione dell'obbligo ai soggetti privati che concludono con l’Amministrazione contratti di concessione d’uso o convenzioni urbanistiche o che sono destinatari di un finanziamento, di un contributo, o di vantaggi economici di qualunque genere, o di provvedimenti autorizzativi e/o concessori, di comunicare il Titolare effettivo nel gennaio 2020 ed infine dall'autorevole parere del Comitato antimafia che oltre agli ex magistrati Carmen Manfredda e Laura Barbaini, è composto dal commercialista Bellavia (protagonista dell'ultima puntata di Report), dal professor Renna, dall'architetto Beltrami Gadola e dall'avvocato Varraso, che verrà, sottoposto nuovamente ad ANAC.La strada più giusta. Mi auguro la più veloce. Non ci sono cambi di normativa da attendere. Sono convinto che se noi interrompessimo una trattativa per una concessione o l'aggiudicazione di un appalto, perché la controparte non comunica alla Pubblica Amministrazione chi sia il titolare effettivo e quindi chi sia il reale beneficiario di quel contratto che stiamo per firmare, il TAR ci darebbe pienamente ragione. Mi viene detto che i dirigenti di fronte ad un primo diniego dell'applicazione di un principio, che io definisco banale e sacrosanto (il Comune non può trattare con chi non svela la propria identità), verrebbero troppo esposti. E quindi il parere del Comitato che sostiene e esplode i motivi già evidenziati dalla mozione di due anni fa, ha bisogno di un'ulteriore passaggio in ANAC.
Mi auguro che il passaggio avvenga nel più breve tempo possibile. Innanzi tutto Milan e Inter sono già concessionari. Non stanno per diventarlo. E non considero dignitoso per una città come Milano sopportare quanto emerge dall'analisi dell'assetto proprietario del Milan. Ho scritto già a fine ottobre, in riferimento a quanto emergeva dalla Camera di commercio Lussemburghese e Report ha reso evidente il livello di opacità cresciuto dopo il comunicato rilanciato da Ansa, il 19 novembre scorso, con cui il fantomatico portavoce del fondo Elliot, apparentemente smentisce quello che avevano dichiarato in Lussemburgo: "Elliott Associates LP ed Elliott International LP hanno congiuntamente il completo controllo della holding a cui fa capo il Milan. Elliott detiene il 96% del club, mentre la restante quota è di pertinenza dei nostri partner".
Milano, grazie al lavoro della Commissione antimafia segnala, dal febbraio 2014, operazioni sospette alla Unità di Informazione Finanziaria. Penso che quanto emerso sia già sufficiente per un invio.
Anche perché di segnalazioni su questa vicenda, che parte da prima della costituzione del Cda di Yonghong Li, probabilmente, ne sono già giunte.