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29 ottobre 2010

Nuova audizione del Presidente e del Direttore Generale di Milano Ristorazione Roberto Predolin e Mauro Bianchi

Davanti alle commissioni congiunte educazione e controllo partecipate, Roberto Predolin e Mauro Bianchi hanno descritto la situazione economica della società ed hanno rilanciato su alcuni temi legati alla qualità, ai prodotti bio. Non è mancata la caduta di stile quando il Presidente ha accennato polemicamente alla diffida ed alla rappresentatività dei genitori che l’hanno firmata: strumentalizzati, non rappresentativi. Le stesse identiche argomentazioni usate dall’assessore Moioli per respingere le accuse alla sua riorganizzazione oraria, da cui lei stessa ha dovuto, poi, prendere le distanze.

Si è parlato anche del panificio di Mediglia del centro cucina di via Sammartini e delle procedure di assunzione della società. Del contratto di servizio e delle rette.

Nella semestrale viene sancito l’aumento della produttività da 18 a 25 pasti all’ora, indicato in 80 milioni circa di fatturato con un utile che si attesterà sui 200.000 € a fine anno (come per l’anno 2009). Tra il 2008 e il 2009 diminuiscono i costi di produzione (da 85,3 milioni a 76,3 milioni) e i costi dei servizi (da 28 milioni a 23 milioni): 14 i milioni accantonati per la ristrutturazione dei centri cucina. Due i mutui accesi di 6 milioni totali e, su uno, quello della Banca popolare di Lodi, un cambio di tasso improvviso, da variabile a fisso, uno swap, una sorta di derivato, che il Direttore Generale Bianchi ha minimizzato senza spiegare.

E poi Sammartini, il Centro cucina per 10.000 pasti descritto da Predolin come "all’avanguardia in Europa", che decreterà "l’industrializzazione della produzione", e di fatto, lo abbiamo detto, la conseguente chiusura di diversi centri cucina, “strutture vetuste con carenze normative e sanitarie” (così vengono descritti dalla delibera del 2003 di assegnazione dell’immobile di via Sammartini, prima di Sogemi, a Milano Ristorazione) e la diminuzione della qualità dei pasti. 18 milioni di € (alcuni, circa 4, tolti dall'accantomento ristrutturazioni) l’investimento finale, recuperabili, secondo la dirigenza, in 12 anni, con un risparmio di 1 milione e mezzo l’anno sui fornitori e la lavorazione. La manutenzione delle apparecchiature, gratuita per i primi due anni, quanto costerà negli anni successivi? Hanno escluso che il centro possa andare ai privati una volta concluso e di fatto hanno dichiarato l’ennesimo rinvio della sua apertura: inizio 2011 anziché 2009, come doveva essere.

Alcuni genitori presenti hanno fatto notare che la delibera del 2003 presentava un vizio di forma. Già allora si pensava ad una diminuzione dei Centri cucina e nei fatti, un cambio del contratto di servizio. E il contratto di servizio deve essere modificato su indicazione del Consiglio comunale. Probabilmente ciò è accaduto altre volte. Alla dott.ssa Casiraghi, Dirigente settore Partecipate e al Direttore Generale chiederemo anche questo oltre che l’annosa questione delle assunzioni di parenti e affini. La lista si allunga: ora al Panificio di Mediglia è stato assunto un altro "figlio di". Ora c’è il padre e i due bambocci. Ma come è possibile? Vi ricordate la mia interrogazione e la risposta che mi avevano dato? Ma ciò che più è incredibile sono le frasi di Bianchi: il Direttore Generale di Milano Ristorazione ha dichiarato a Repubblica, il 3 di agosto u.s. in riferimento all’assunzione di alcune persone in Milano Ristorazione che risultano parenti prossimi del Direttore Generale o del Direttore Amministrativo: "Non ci vedo niente di strano. Siamo un'azienda privata non vincolata ai concorsi. Quando dobbiamo fare assunzioni valutiamo le competenze delle persone, e se quelle persone sono parenti di qualcuno, a noi non importa. Nel nostro settore non è certo un caso isolato".

Innanzi tutto Milano Ristorazione è un azienda di proprietà totalmente pubblica. L’Art 18, "Reclutamento del personale delle società" del Decreto Legge 25/6/2008 n°112, convertito nella legge n° 133 il 6/8/2008, recita che "a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge, le società che gestiscono servizi pubblici locali a totale partecipazione pubblica adottano, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi di cui al comma 3 dell'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e quindi, in particolare: adeguata pubblicità della selezione, imparzialità, adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti, commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso". Predolin ha asserito di non aver ancora assunto nessuno. Abbiamo chiesto ufficialmente all’Amministrazione di fare una verifica se dal giugno 2008 si sono assunte persone in Milano Ristorazione e quali procedure siano state attivate per il loro reclutamento.

Infine il panificio di Mediglia. Predolin afferma rammaricato che il panificio è sottoutilizzato perché la finanziaria limita le partecipate e per rispettare la concorrenza non dà la possibilità di entrare nel mercato. "Se fosse stato possibile avremmo venduto il pane da noi prodotto". In realtà non è la finanziaria 2010 ma il decreto Bersani convertito in legge nell’agosto del 2006 che detta nuove regole di mercato per grantire la corretta concorrenza. Il panificio è stato acquistato nel 2007 e già allora si sapeva che non si sarebbe utilizzato pienamente.

Un ulteriore aspetto poco chiaro di una gestione che nonostante il bilancio in positivo, garantito dalle rette e dai contributi comunali ha fatto acqua per troppi anni.

Repubblica del 30 ottobre 2010