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22 agosto 2015

Risalire alle responsabilità di quanto accaduto è un dovere. Un diritto dei cittadini romani. E non solo.

Mi sembra che questa foto più di altre indichi chiaramente le responsabilità del parroco di San Giovanni Bosco. Come ha potuto non accorgersene della profanazione dell’entrata di una chiesa? Della chiesa di cui lui è il massimo responsabile. Come ha potuto non opporsi? Superficialità o qualcosa d’altro? E’ però nostro dovere capire se vi siano responsabilità nelle Istituzioni, prima che valutare quella di cittadini che hanno ruoli e funzioni importanti, ma alcun incarico pubblico. I carabinieri sapevano del funerale, lo sapeva la magistratura di sorveglianza, lo sapevano i vigili. Roma, l’Italia intera, hanno fatto una brutta figura. Era evitabile? Si. Secondo me il questore e il prefetto non potevano non essere avvisati, anche sollecitati dal comandante dei vigili a cui la notizia doveva giungere. Se la notizia era giunta a loro, allora traggano le conseguenze e si dimettano. Avrebbero in quel caso dovuto capire le intenzioni della famiglia, minacciargli di bloccare il corteo composto da almeno 250 auto. Ricondurre il tutto ad un funerale, evitare si trasformasse in quella che è diventata la celebrazione ostentata del potere mafioso. Superficialità e sottovalutazioni che bisogna indagare e che richiamano comunque ad un ritardo culturale preoccupante. Risalire alle responsabilità di quanto accaduto è un dovere. Un diritto dei cittadini romani. E non solo.