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30 agosto 2016

Riforma 231/2007: non si può mettere la retromarcia. L'esperienza di Milano non può scomparire!


L'articolo di Italia Oggi  del 30 agosto, presenta la bozza di modifica della legge 231/2007 (normativa antiriciclaggio).
Le anticipazioni preoccupano. Purtroppo e nonostante i toni utilizzati dalla giornalista. Ora è obbligo per le PA segnalare alla UIF operazioni sospette a rischio riciclaggio per tutte le questioni legate ai controlli di competenza che l'Amministrazione Comunale attua. Milano è apripista. Finora sono state prodotte dal nostro ufficio di Lotta al riciclaggio 11 segnalazioni, per svariate operazioni sospette per un valore complessivo di circa 160 milioni di euro. Dall'articolo sembrano emergere artifici lessicali per modificare drasticamente ciò che era l'indirizzo impresso dal testo del 2007. I controlli di competenza vengono citati in relazione ai procedimenti finalizzati all'attribuzione di finanziamenti, alla concessione di contributi, alla scelta del contraente per lavori forniture, servizi. Salterebbero dall'applicazione della norma i controlli relativi, per esempio, agli esercizi pubblici. A tutto ciò che non ha un rapporto autorizzativo, concessorio, di affidamento o finanziamento/contributo.
Non si parla di indicatori, non si parla del Decreto del settembre 2015 che di indicatori si occupa, costruito dalla UIF che ha utilizzato l'esperienza del Comune di Milano.
Non si parla di obbligo, né di sanzioni. La filosofia che emerge è radicalmente diversa. Ancora di difesa in riferimento ad appalti o concessioni o finanziamenti, non più d'attacco a contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo nel proprio territorio. Si parla di mitigazione del rischio, adottando la stessa logica del contrasto alla corruzione. C'è tempo per migliorare il testo. Ma bisogna fare in fretta.