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17 maggio 2020

Contro l'usura e l'estorsione antiche alleanze e nuove proposte

Seduta di commissione congiunta Antimafia/Attività Produttive, da remoto, abbiamo presentato il numero verde di Libera e discusso di usura, sovraindebitamento, protocollo, sportelli di ascolto, proposte per affrontare la crisi di liquidità contrastando gli interessi criminali mafiosi nel modo più efficace.
Hanno partecipato: Enza Rando, Vicepresidente Di Libera e responsabile Ufficio Legale Di Libera, Lucilla Andreucci responsabile del Coordinamento Provinciale Di Milano, Martina Galli, che coordina il lavoro con i minori per la Giustizia Riparativa, Luciano Gualzetti, Direttore della Caritas Ambrosiana presidente della Fondazione San Bernardino,
Roberto Omegna, segretario di Fondazione Lombarda per la Prevenzione del Fenomeno dell’Usura Onlus (FLA).
Le rappresentanti di Libera hanno presentato il numero verde 800582727 Linea Libera.
A disposizione per chi vuole segnalare fatti corruttivi, di usura ed estorsione. A chi vuole segnalare condotte di origine mafiosa, ai potenziali whistleblower che hanno assistito a opacità sul luogo di lavoro.

Enza Rando ha sottolineato come “…in ogni crisi economica quando ci sono spazi per incontrare le fragilità economiche, sia quando si possono intercettare risorse importanti che nel paese vengono messe in moto, è chiaro che le mafie si risvegliano sempre di più e noi non vogliamo mai lasciare mai solo un imprenditore".
"Abbiamo quindi pensato ad uno strumento anche solo di osservazione, di comprensione, perché sappiamo bene che questa non è la fase nella denuncia. Nel senso che la gente in questo momento non denuncia, perché nella fase acuta…”
"Questo è il tema per cui abbiamo voluto che Linea Libera fosse ancora di più uno strumento anche a disposizione dei cittadini, ma a disposizione anche delle istituzioni che vogliono, con le quali vogliamo che ci sia una collaborazione che possa diventare un patrimonio di conoscenza per tutti".
Sulla proposta formulata da Gualzetti per favorire le denunce individuando una procedura semplificata utilizzando la denuncia anonima, si è dimostrata perplessa: “...secondo noi, bisogna accompagnare chi denuncia in un percorso di responsabilizzazione, anche di conoscenza, anche degli errori, perché comunque se tu ti rivolgi ad organizzazione mafiosa, seppur ne hai bisogno, hai fatto qualcosa che non devi fare, per cui denuncia significa responsabilizzazione. Quello che è importante da parte nostra, delle associazioni, e delle fondazioni, è non lasciarli soli”.
Lucilla Andreucci ha rilanciato il tema della collaborazione manifestando il proprio  dispiacere per la chiusura dello sportello Insieme si può. Quello che stiamo vedendo nel nostro lavoro di territorio non è così facile l'accompagnamento alla denuncia e credo sia necessario costruire un fronte compatto, dando spazio alle realtà associative che sono quelle che intercettano più facilmente, proprio perché sempre a contatto con le persone, e i loro bisogni.
“Potremmo ragionare in sinergia con Linea Libera di organizzare anche nella nostra sede e per 1 2 3 mattinate, un servizio di riferimento per cittadini che subiscono pressioni, che vogliono denunciare condotte opache e quindi prevedere un accompagnamento in collaborazione con la Prefettura”.

Luciano Gualzetti ha tenuto subito a ricordare che il Protocollo del 30 luglio 2018 è da rilanciare: ".. alcune delle cose previste sono state fatte, altre meno. In particolare lo sportello prevenzione usura, e sovraindebitamento delle famiglie, noi l'abbiamo fatto come San Bernardino, però mi risulta che il Comune di Milano non abbia ancora concretizzato la cosa. L'articolo 10 prevedeva che il Comune di Milano in collaborazione con la Prefettura istituisse un tavolo di coordinamento tra gli sportelli".
Anche questo non è mai decollato. O meglio era stato attivato da me in qualità di Presidente della Commissone antimafia, poi convocato da chi gestiva lo sportello Insieme, quindi, nonostante i miei richiami, mai più convocato.
Quindi, Gualzetti, ha avanzato alcune proposte:
  1. consentire, di ampliare i finanziamenti articolo 15 della norma 108/1996 legati alla prevenzione. Anche a costo zero, diminuendo quelli previsti all'articolo 14, che è quello invece del Fondo di Solidarietà per coloro che sono vittime di usura. Utilizzato in minima parte;
  2. ripartire diversamente i fondi articolo 15, attualmente distribuiti per il 70% ai Confidi e per il 30% alle associazioni. Una ripartizione 50/50 sarebbe più adeguata alle capacità di finanziamento;
  3. trovare infine altri modi per favorire la denuncia, per esempio una procedura semplificata con la denuncia anonima, a carico delle associazioni sulla falsariga dell'istituto che per esempio è stato introdotto per il reato di femminicidio.
Infine Gualzetti ha considerato un errore far slittare al primo settembre 2021 l’entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, "che introduce delle nuove modalità che superano i grandi limiti della legge 3 dell'indebitamento familiare e cerca di rendere automatico il processo sdebitativo".
Roberto Omegna ha ricordato che "Per mission possiamo aiutare tutte le persone fisiche e giuridiche che si trovano che hanno difficoltà di accesso al credito. Il nostro intervento non è assistenziale. Siamo ospiti di Intesa Sanpaolo dalla nascita nel 1997 e una volta che una persona con un forte sovraindebitamento ci contatta si fa un'analisi della loro situazione debitoria e del bilancio familiare. Dove c'è la possibilità di intervenire si interviene e si contattano le diverse finanziare che, in realtà, sono nel 90-95% dei casi sono gli invianti.
Ha rilanciato una sua "vecchia idea, un’utopia". Ci sono associazioni, fondazioni e chi più ne ha più ne metta sul territorio Milano o città metropolitana, che più o meno svolgono la stessa attività, perché non facciamo un sito web, un numero verde unico?"
Ha poi ricordato il ruolo della Fondazione Welfare Ambrosiano, che collabora con FLA nelle sue varie attività. "Noi contro garantiamo le sue garanzie al 90%. Eravamo partiti nel 2011, per il credito solidale per i lavoratori della città di Milano, poi si è allargato alla Città Metropolitana. Nel corso degli anni si è ampliato questo lavoro e la Fondazione Welfare Ambrosiano, ha anticipato le casse integrazioni, e con Milano Abitare ha garantito gli affitti nei contratti concordati. Bene incontrare anche loro e inserirli nella squadra. Ha concluso. Tra l'altro Guerinoni presidente Welfare Ambrosiano è nel Cda di FLA.