Ecco di seguito il timing di questa clamorosa storia che apre uno squarcio su un mondo parallelo inquietante.
- Il 14 marzo 2023 viene emessa una sanzione amministrativa a Banca Progetto, ex 65 art. 62 del D.Lgs. 231/2007, pari a 100 mila euro, per mancato rispetto delle norme antiriciclaggio.
- Il primo marzo 2024 Banca d’Italia richiama l'istituto di credito con sede in via Bocchetto a Milano, ad operare con urgenza misure correttive nel comparto antiriciclaggio.
- Il 4 settembre 2024 il fondo Oaktree annuncia la cessione di Banca Progetto a Centerbridge Partners.
- Il 22 ottobre 2024 viene disposta l’amministrazione giudiziaria nei confronti della società Banca Progetto S.p.A..
- il 26 Febbraio 2025 Paolo Fiorentino si dimette da amministratore delegato di Banca Progetto.
Infine, nonostante i richiami e l'amministrazione giudiziaria, arriva il provvedimento di martedì scorso e il definitivo commissariamento.
Ricordiamo che nella misura di prevenzione dell'ottobre 2024 si evidenziava che "Banca Progetto S.p.A. sia stato uno strumento grazie al quale soggetti condannati, tra gli altri, per gravi delitti commessi con l'aggravante ex art. 416-bis1 c.p., ovvero al fine di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta ed in particolare la “locale” di Legnano/Lonate Pozzolo e la cosca Tripodi di Vibo Valentia... hanno fatto liberamente accesso al credito peraltro garantito dallo Stato, eludendo le stringenti maglie della normativa antiriciclaggio".
Il tutto nasce da alcuni procedimenti penali che coinvolgono in particolare due persone: Enrico Barone condannato (Tribunale di Busto Arsizio, sentenza del 07.06.2024) alla pena di anni 11 di reclusione per diverse condotte di bancarotta fraudolenta con l’aggravante del metodo mafioso ex art. 416 bis1 c.p.1 e Maurizio Ponzoni che ha patteggiato (non trovo a quanto) per i medesimi fatti con sentenza irrevocabile, di applicazione della pena del 28.12.2023. I due erano indagati, ai tempi della misura, per trasferimento fraudolento di valori, con aggravante ex art. 416 bis.1 c.p.. Ponzoni è stato anche sottoposto, a inizio aprile del 2024, alla misura di prevenzione personale e patrimoniale, con il contestuale sequestro di un compendio immobiliare del valore di diversi milioni di euro, detenuto anche per il tramite di società intestate alla propria compagna e a dei prestanome.
Banca Progetto aveva dato ok per il tramite di diverse società riconducibili a Ponzoni, a importanti finanziamenti elargiti da Banca Progetto S.p.a., dal 2019 al 2023, per un ammontare quantificabile in circa 10 milioni di euro».
Tra l'altro, nella misura viene scritto che l'arresto di Ponzoni e di Barone, a marzo 2023, riportato dagli organi di stampa, non ferma i finanziamenti a società a loro riconducibili: C.F.L. Costruzioni S.r.l. (il 31.05.2023 - € 2.500.000,00), Crocicchio S.r.l. (06.10.2023 - € 1.950.000,00), Givi S.r.l. (il 13.10.2023 - €. 500.000,00).
Tra le posizioni sottoposte a disamina da parte dell’Uif è "individuabile una società il cui socio di maggioranza sarebbe stato coinvolto in indagini per gravi delitti (tra cui trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e autoriciclaggio, tutti contemplati dall’art. 34 del Codice Antimafia). Trattasi della Dolce Nannini srl con sede a Monteriggioni (SI), alla quale nel luglio 2020 Banca Progetto ha concesso un mutuo garantito dal Fondo PMI di 495 mila euro".